ALESSANDRO LAMBRUGHI: “ LA PASSIONE E LA VOGLIA DI ALLENARMI E’ COME QUELLA DEL PRIMO GIORNO.”

28 Agosto 2025

Prima Squadra


Diciannovesimo campionato da professionista, quinto consecutivo alla Pergolettese, ma per ALESSANDRO LAMBRUGHI la voglia e la passione rimangono sempre come quelli del primo giorno.
“Ho ancora l’entusiasmo che avevo a inizio carriera – ha dichiarato in una intervista pubblicata oggi sul quotidiano “La Provincia” a cura del giornalista Dario Dolci – Mi diverto sempre e ogni giorno la voglia di andare al campo e di allenarmi non mi manca. Da quando ho iniziato, la media età delle squadre è cambiata con tanti giovani. Poi la tecnologia ha dato maggiori strumenti e si è andati sempre più verso la teoria che però conta fino a un certo punto perché sono gli episodi che condizionano le gare e occorre essere bravi a leggere come si svolge la partita e adattarsi. Non sempre accade quello che prepari.”  
Poi ha commentato la sconfitta di domenica con il Renate.
“Purtroppo il risultato è stato negativo contro una avversaria come il Renate che è una squadra solida, concreta e che concede poco. Abbiamo disputato un buon primo tempo e la prestazione è stata positiva e generosa, ma l’unica cosa che conta davvero sono i tre punti e non ne abbiamo fatti. C’è stata anche una componente di sfortuna perché il loro gol è scaturito da un rimpallo favorevole. Perdere e raccontare di aver giocato bene non serve a niente. Ma non dobbiamo cadere nel pessimismo. In questo momento serve continuare a lavorare. La squadra è nuova per sette undicesimi. Non deve essere un alibi, ma è chiaro che ci vuole tempo per trovare l’amalgama.”
Che bisogna trovare velocemente perché alle porte c’è la trasferta di Lumezzane reduce da una sconfitta pesante a VIcenza
“Avranno voglia di riscattarsi dopo quella sconfitta, ma anche noi ne abbiamo. Prevedo una partita ostica giocata sul filo dell’episodio.”
Il suo commento sul fatto di aver iniziato il campionato con il mercato ancora aperto.
“Non bisogna nascondersi: il mercato distrae. Inconsciamente i procuratori sono sempre pronti a metterti la pulce nell’orecchio. Tuttavia non deve essere una scusa.”
L’ultima considerazione è sulla situazione della Triestina dove ha vissuti tre stagioni e mezza.
“E’ una situazione da film, per certi versi imbarazzante. A Trieste si vive nell’incertezza. Per essere una grossa piazza non bastano il nome e il blasone. Personalmente dispiace molto per qla situazione che stanno vivendo.”

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